Star Wars VIII - Gli ultimi Jedi

E così inauguriamo questo blog parlando di un film appartenente a una saga che mi sta molto a cuore: Star Wars. Per quelli della mia generazione si tratta di un caposaldo, un vero e proprio mito cinematografico, entrato di diritto come pochi altri nella moderna cultura popolare. Alzi la mano chi da bambino non ha mai sognato di essere un Jedi, fantasticando sulle imprese di Luke Skywalker & Co.
Premetto che questa non è e non vuole essere una recensione, ma solo l'opinione di un fan della serie, ispirata dalla recente visione di Episodio VIII. Purtroppo sono lontane le vette toccate dalla trilogia classica, quegli episodi IV, V e VI, la cui particolare numerazione già di suo contribuiva ad alimentare il mito in un'epoca in cui Internet non era ancora lo strumento che è oggi e le informazioni si ottenevano con il passaparola. Lo stesso George Lucas, padre della saga, aveva (ahimè) successivamente contribuito a svilire la propria opera tra la fine degli anni '90 e i primi anni 2000 con gli episodi I, II e III, mai digeriti e accettati dallo zoccolo duro dei fan. Per non parlare del lifting effettuato alla prima trilogia negli stessi anni, con l'aggiunta di scene eliminate ed effetti digitali di dubbio gusto.
E il colpo di grazia arriva da Disney, nuova proprietaria del franchise (eh sì, perché di questo si tratta ormai...) dopo la cessione per cifre da capogiro con ripensamento tardivo nonché tragicomico da parte di Lucas, di cui tanto si è parlato nel 2015 in occasione di Star Wars - Il risveglio della Forza. C'è poi da chiedersi se non sia stato meglio così, visti i risultati mediocri ottenuti dallo stesso Lucas con la suddetta trilogia dedicata alle vicende di Anakin Skywalker. Certo, anche Episodio VII è stata un'operazione discutibile, a metà strada tra il reboot e il remake, un quasi calco di Episodio IV: l'orfano/a (Rey) sul pianeta sabbioso che non è consapevole dei poteri di cui dispone, una nuova Morte Nera grande quanto un pianeta, la Resistenza, il Nuovo Ordine che fa il verso all'Impero, Kylo Ren che fa il verso a Darth Vader, il Leader Supremo Snoke che fa il verso all'Imperatore, Han Solo che fa il verso a se stesso... e così via. Per non parlare poi delle trame mal sviluppate, dei personaggi appena abbozzati o stereotipati, delle incoerenze interne nella sceneggiatura e delle battute ridicole nei dialoghi... cito a memoria, perdonatemi eventuali imprecisioni, un "Torna a casa, ci manchi", detto da Han Solo - HAN SOLO! - al figlio Kylo Ren oppure "Porterò a termine la tua opera, nonno!", pronunciato dallo stesso Kylo sull'elmo semiliquefatto di Darth Vader. Roba da massacrarsi il volto di pizzicotti per cercare di svegliarsi da un incubo che purtroppo è la triste realtà. Con tutto ciò che avrebbero potuto immaginare e inventare, creando nuovi personaggi e plot narrativi ispirati allo sconfinato universo di Star Wars formatosi e consolidatosi nei decenni passati, questi signori si sono limitati a riscaldare (male) un minestra già bollita.
Tutti elementi questi che hanno fatto invece gridare al miracolo di fronte al riuscito e bellissimo spin-off Rogue One dell'anno scorso, che lascia ben sperare nei prossimi. Sono proprio gli elementi vincenti di questo film a mancare nella nuova trilogia: l'originalità, la voglia e il coraggio di raccontare nuove storie abbandonando ciò che è stato e portando una ventata di novità. Perché accanirsi sui personaggi classici e situazioni già viste e riviste?
Ma veniamo dunque a Star Wars - Gli ultimi Jedi, il tanto atteso episodio VIII. Non si può nascondere che un miglioramento rispetto a Episodio VII ci sia stato: trama più strutturata, alcuni spunti realmente interessanti e personaggi più approfonditi, sebbene continui personalmente a trovare non credibile il Kylo Ren del seppur bravo Adam Driver. Lo sento stereotipato e costruito, a differenza di Rey, personaggio sviluppato "a tutto tondo" a livello narrativo e interpretato davvero bene con sangue, sudore e anima da Daisy Ridley. Ciò che più infastidisce è però la presenza dei troppi elementi che cozzano con il coerente universo e la mitologia di Star Wars, tanto nei personaggi quanto nelle situazioni che gli stessi si trovano ad affrontare. I vari "tocchi" di matrice chiaramente disneyana, che possono sì non essere graditi (a me non hanno poi così infastidito) e di cui molti si sono lamentati, non sono il reale problema: qui l'elemento di disturbo è dato proprio dal progredire della trama e da personaggi che non funzionano nell'economia del tutto. Non dico nulla per non spoilerare, ma ci sono alcune situazioni al limite del ridicolo, in cui uno si ferma a chiedersi "perché?", tra cui un volo spaziale diciamo "naturel" di Leia o il fatto che una nave ammiraglia ormai possa a momenti quasi essere abbattuta da un singolo colpo di blaster (gli scudi? Cosa sono? Mah...). Se è vero poi che un certo humor è sempre stato tipico della saga, qui certe battute e passaggi comici puzzano del qualunquismo degno di una sitcom, ridicolizzando fin troppo un'epopea in cui la Forza, i Jedi e i Sith sono invece stati sempre una fatto serissimo. La delusione più cocente viene infatti, c'era da aspettarselo, da Luke Skywalker, costretto a fare cose che non sono credibili non solo per il suo personaggio, ma soprattutto per un Jedi. Lo stesso Mark Hamill si è lamentato proprio di questi aspetti, per poi ritrattare anche se poco convinto. Aggiungo solo che in alcune sequenze di flashback, in cui appare ringiovanito, non riuscivo nemmeno a guardarlo perché era inspiegabilmente e involontariamente identico al Chuck Norris di Walker, Texas Ranger, con un inevitabile effetto comico...
Nulla da dire ovviamente sulla realizzazione tecnica del film, spettacolare, godibile e a tratti avvincente (i 155 minuti volano via senza che ve ne accorgiate): un vero piacere per gli occhi e l'udito, con momenti esaltanti e una fotografia ineccepibile. Dal punto di vista artistico, però, il risultato è altalenante per la ragioni di cui sopra. Molto meglio sarebbe stato con questa nuova trilogia, a mio avviso, voltare pagina e ricominciare da zero, immaginando nuove storie e personaggi che avessero poco o nulla a che fare con i film classici, come fatto nel già citato Rogue One.
La mia è ovviamente un'opinione personale, ma non posso che aspettare a questo punto con un certo fatalismo l'episodio IX, di fronte alla recente "minaccia" di Disney di produrre una nuova trilogia (episodi X, XI, XII). In rete gira una petizione da parte di un cospicuo gruppo di fan che sta raccogliendo le firme per chiedere di estromettere l'episodio VIII dalla saga. Fossi in Disney, un esamino di coscienza e qualche domanda me la farei, indipendentemente dagli incassi astronomici al botteghino... avere a che fare con Star Wars non è semplicemente produrre un film con relativo merchandising, ma confrontarsi con una mitologia strutturata, coerente e consolidata. 

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