Post

Aladdin

Immagine
Aladdin di Guy Ritchie, remake live action del famosissimo cartoon targato Disney del 1992, è un'interessante rivisitazione moderna dell'originale, che segue la controversa scia intrapresa dalla casa di produzione di Mickey Mouse nel riproporre alcuni suoi storici brand con attori in carne e ossa. Pregevole il lavoro di Ritchie alla regia, con strabilianti invenzioni visive e scene d'azione ad alto tasso adrenalinico, supportate da effetti speciali di altissimo livello (alcuni dei quali svelati, come sempre, nei video di backstage presenti negli extra), e di tutto il cast: in primis i protagonisti Mena Massoud (Aladdin), Naomi Scott (una bellissima principessa Jasmine) e Will Smith (il Genio). Quest'ultimo, seppur sempre incontenibile, simpatico, bravo e istrionico, appare un po' trattenuto rispetto al solito e soprattutto sottotono se messo a confronto con la sua controparte animata. Da lui, che ci ha abituato a interpetazione esplosivie in film come Men In B

HUNTERS

Immagine
Disponibile su Prime Video dal 21 febbraio 2020, Hunters è una serie Amazon Original prodotta dal noto colosso dell'e-commerce. Articolata in dieci episodi, narra le vicende di un gruppo di cacciatori di nazisti capitanati dal ricco e carismatico Meyer Offerman (Al Pacino), un sopravvissuto ai campi di concentramento, il cui obbiettivo è impedire la nascita e l'insediamento del quarto Reich negli Stati Uniti. Negli episodi, ambientati nel 1977 grazie a una fedele e minuziosa ricostruzione storica e liberamente ispirati alla reale vicenda dell' O perazione Paperclip , lo scopo di Offerman e compagni è quello di stanare i numerosi nazisti rifugiatisi sotto copertura sul suolo americano al termine della Seconda Guerra Mondiale e, ottenendo da loro preziose informazioni, raggiungere il vertice dell'organizzazione neo-nazista per bloccarne le terribili trame. Numerosi i flashback che rimandano al conflitto mondiale, necessari per meglio inquadrare l'operato dei nazi

Accecato dalla luce

Immagine
Sulle colonne del "Boston Herald" il giornalista musicale Larry Katz pronunciò una frase destinata a diventare iconica: "Nel mondo ci sono due tipi di persone: quelle che adorano Bruce Springsteen e quelle che non l’hanno mai visto in concerto". Ed è proprio questo lo spirito che anima Blinded by the Light , letteralmente "accecato dalla luce", il film di Gurinder Chadha ispirato alla vera storia (seppur con licenza) del giornalista del "The Guardian" Safraz Manzoor e alla sua ossessione adolescenziale per Bruce Springsteen. Il titolo della pellicola è lo stesso della prima canzone in scaletta di Greetings from Asbury Park, N.J. (1973), l'album d'esordio del cantautore americano. Il film, adattamento del libro autobiografico di memorie Greetings from Bury Park dello stesso Manzoor (qui anche co-autore della sceneggiatura), è un vero atto di fede e amore nei confronti di Springsteen, della sua musica e del messaggio in essa conten

Dantedì - L'inferno

Immagine
In occasione del primo Dantedì, giornata nazionale indetta per celebrare il sommo poeta e le sue opere, riscopriamo L'Inferno , film muto del 1911 ispirato alla prima cantica della "Divina Commedia". La pellicola, prodotta da Saffi-Comerio e Milano Films per la regia di Francesco Bertolini, Giuseppe de Liguoro  e Adolfo Padovan, segue in modo fedele il testo dantesco. Della durata di circa 68 minuti (ma variabile a seconda delle versioni in circolazione), si tratta del primo film italiano a cinque bobine. Un'opera che mette in campo un un enorme dispendio di risorse e mezzi, tra scenografie, costumi, grandi masse di comparse e tantissimi effetti speciali che rimandano alle sperimentazioni effettuate da Méliès e sicuramente all'avanguardia per l'epoca. Alcune scene vennero anche girate in esterni presso il letto della Grigna, un torrente in Val Camonica. Nel film, che s'ispira alle celebri illustrazioni di Gustave Doré, emerge un notevole gusto iconogra

Contagion

Immagine
Di questi tempi (ri)vedere Contagion di Steven Soderbergh può essere un'esperienza al tempo stesso angosciante e affascinante. Sono incredibilmente molte, infatti, le somiglianze tra questo film (datato 2011!) e l'epidemia che sta facendo tremare il mondo mettendone, a quanto pare, in ginocchio l'economia. Al centro della pellicola  c'è la diffusione di una nuova pandemia sconosciuta e altamente letale su base planetaria. Il virus, qui denominato MEV-1, si diffonde per via aerea e per contatto con le superfici infette. I medici del Center for Disease Control e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, allarmati dal rapido moltiplicarsi dell'infezione, cercano di isolare velocemente il nuovo virus, trovare una cura e circoscrivere il contagio iniziato a Hong Kong. Mentre tentano in ogni modo di limitare il numero di decessi, si diffondono notizie false e incontrollate che vanno ad alimentare la psicosi collettiva innescando panico, disordini civili e viole

1917, una sinfonia cinematografica

Immagine
Uscito nelle sale a gennaio e fresco vincitore di numerosi premi, tra cui si segnalano quelli ai Golden Globe come Miglior Film e Miglior Regia e agli Oscar come Miglior Fotografia, la nuova opera di Sem Mendes è una sinfonia cinematografica, un elegante esercizio sia di stile che di tecnica, non però fine a se stesso, ma capace di coinvolgere emotivamente lo spettatore. Il film, ambientato durante la Prima Guerra Mondiale, narra le vicende di due giovani caporali britannici, William Schofield (George MacKay) e Tom Blake (Dean-Charles Chapman), a cui il 6 aprile 1917 viene affidata dal Generale Erinmore una missione all'apparenza impossibile: attraversare il territorio nemico con lo scopo di recapitare al colonnello Mackenzie del 2° Devonshire un messaggio che eviterà un attacco suicida. Per il soggetto Sam Mendes ha dichiarato di essersi ispirato ai racconti di guerra di suo nonno Alfred Hubert Mendes, che ha combattuto per due anni sul fronte francese nella 1st Rifle Briga

Joker, specchio della società odierna

Immagine
Joaquin Phoenix è Joker. Joker è Joaquine Phoenix. In queste poche (banali) parole si può riassumere l'essenza di un film potente, necessario e bellissimo, che vede nell'interpretazione del suo attore protagonista un punto altissimo che di sicuro lascerà il segno nella storia del Cinema. Il modo mimetico in cui Phoenix è scivolato nella pelle di Arthur Fleck (alias Joker) ha dell'incredibile ed è frutto di una ricerca tanto psicologica quanto chiaramente istintiva, oltre che fisica (è dimagrito ben 26 kg seguendo una dieta rigidissima per calarsi nella parte, "concentrandosi sulla sottrazione", parole sue). Il risultato va ben oltre a quello già altissimo raggiunto dal compianto Heath Ledger con il suo Joker. Quello di Phoenix è un lavoro immenso, che ha dato vita a una maschera tragica e dolente, specchio dell'uomo contemporaneo, schiacciato, umiliato, vituperato, bullizzato dalla società malata in cui vive. In cui tutti noi viviamo, sempre più alienati e di