1917, una sinfonia cinematografica

Uscito nelle sale a gennaio e fresco vincitore di numerosi premi, tra cui si segnalano quelli ai Golden Globe come Miglior Film e Miglior Regia e agli Oscar come Miglior Fotografia, la nuova opera di Sem Mendes è una sinfonia cinematografica, un elegante esercizio sia di stile che di tecnica, non però fine a se stesso, ma capace di coinvolgere emotivamente lo spettatore.
Il film, ambientato durante la Prima Guerra Mondiale, narra le vicende di due giovani caporali britannici, William Schofield (George MacKay) e Tom Blake (Dean-Charles Chapman), a cui il 6 aprile 1917 viene affidata dal Generale Erinmore una missione all'apparenza impossibile: attraversare il territorio nemico con lo scopo di recapitare al colonnello Mackenzie del 2° Devonshire un messaggio che eviterà un attacco suicida.
Per il soggetto Sam Mendes ha dichiarato di essersi ispirato ai racconti di guerra di suo nonno Alfred Hubert Mendes, che ha combattuto per due anni sul fronte francese nella 1st Rifle Brigade. L'idea era quella di raccontare una storia che desse l'impressione di svolgersi in tempo reale e non perdesse mai di vista i protagonisti e il focus dell'azione, cercando quindi di calare lo spettatore in medias res senza interrompere la sospensione d'incredulità. La scelta (vincente e bellissima) è stata quella di girare il film con diversi piani sequenza, montati poi ad arte con l'effetto che si tratti di uno solo. Per ottenere questo risultato il regista, insieme al suo direttore della fotografia Roger Deakins (eccellente il lavoro di quest'ultimo, incentrato sul contrasto continuo tra luce e buio), ha provato con il cast e la troupe per sei mesi. Molto interessanti, per chi fosse interessato, sono i numerosi video di backstage che circolano su Youtube e che svelano come sia stato realizzato il film.
L'accoglienza della critica è stata complessivamente molto positiva, con buona parte della stampa che ha inserito il film tra i migliori dell'anno, ma non sono mancati i commenti caustici di chi ha giudicato l'opera uno sterile e ostentato esercizio di stile, arrivando addirittura a etichettarlo come la versione live action di un moderno videogioco di guerra. Giudizio che, sinceramente, mi sembra piuttosto ingiusto: 1917 è un'esperienza visiva e sensoriale. A Sam Mendes va il merito di aver messo in scena un'opera bellica avvincente, ritmata, ricca di colpi di scena e tecnicamente eccellente. Lo spettatore viene calato nell'orrore, nel dolore e nella sporcizia delle trincee al punto che sembra quasi di essere lì, di sentire matericamente l'odore della polvere da sparo, del sangue, della carne in putrefazione, del fango, quasi li si potesse toccare con mano. Proprio grazie all'utilizzo del piano sequenza il regista si garantisce l'immedesimazione da parte del suo pubblico. Non c'è retorica in tutto questo, ma uno sguardo obiettivo e disincantato capace di restituire tutta la paura, l'orrore e la brutalità della guerra. Assolutamente consigliata la visione.



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